PORTA SANTA CROCE



La Porta di Santa Croce risale al 1199.

Il committente è il capitano del popolo che allora è il podestà che si chiamava Guido Rolandino.

Poi la Porta viene inclusa dentro la nuova portificazione che viene fatta nel 1500 perché vennero fatte delle altre mure dato che la città si era allargata: dalla cinta medievale diventano cinta rinascimentale e inglobano più pezzi di città.

Quando alla fine dell'800 vengono buttate giù tutte le mura si riscoprono i resti della porta e quindi nel 1859 viene restaurata, così come la vediamo noi.

La parte originale si limita soltanto alle parti in sasso, pietra arenaria, perché le parti in mattone sono relative al restauro. Interessante è il primo stemma con la croce “Porta di Santa Croce”, perché qua c’era la Chiesa dedicata a Santa Croce, così come c’era un canale che partiva da Porta Castello.


Inizialmente nello stemma di casa Savoia doveva andarci lo stemma del ducato estense, perché nel 1859 il ducato estense non si è ancora disciolto, si dissolverà poco dopo, e lo scultore reggiano che viene chiamato per restaurare e decorare scolpisce un’aquila perché Francesco V, l’ultimo degli Estensi, aveva contribuito al pagamento per la restaurazione della porta. Poi però nel ‘61 gli Estensi si sciolgono come entità politica statuale e quindi lo scultore rifà lo stemma dedicandolo a casa Savoia che nel frattempo sono diventati i nuovi sovrani d’Italia.


Come dicevo prima, là passava un canale che partiva da Porta Castello, attraversava tutta la città, la puliva. Questo è uno dei motivi per cui c’è quella scultura, il pesce con secchio, detto anche pesce fuor d’acqua, proprio perché di lì passava il canale di Secchia che poi andava verso la campagna.

Perché si fa una porta in questa posizione? Perché in questa direzione di va a Reggiolo, al tempo il confine con il ducato mantovano (i Gonzaga) e da qui partiva la strada che portava alla linea del fronte, alla periferia dei possedimenti reggiani del medioevo.

Quella scultura è di uno scultore locale, Giovanni Medada. Questa è un’altra scultura, la Porta Ianua, che interpreta di Montorsi.

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