ORATORIO DEL BACCALA'

 

STORIA

La chiesina è conosciuta come oratorio del baccalà, ma il suo vero nome è Oratorio di Regina Pacis. Venne costruito tra il 1940 e il 1943, ma inaugurata nel 1945. Il nomignolo attribuito a questo oratorio deriva dalla storia dei committenti. Venne infatti fatto costruire dalle sorelle Gismondi in onore del fratello. La famiglia Gismondi era proprietaria di una grande industria di baccalà e merluzzo, che si chiama Gismondi proprio come il Proprietario, inoltre l’azienda aveva il monopolio del pesce che arrivava dal nord europa. La sede principale si trovava a Genova che durante la seconda guerra mondiale venne pesantemente bombardata, appunto per questo Gismondi decise di trasferire una parte della produzione qui a Reggio Emilia, per questo viene chiamato Oratorio del baccalà, le palazzine grigie vicine all’oratorio ospitavano gli uffici della ditta.

 

 

ASPETTO ESTERIORE

La chiesa è caratterizzata da una facciata a capanna composta da 2 colonne centrali dentate ai lati e sottolineate da dei mattoni avendo 2 finestre nicchie. Un’altro elemento caratteristico è questo tondo di terracotta dipinta invetriata raffigurante una donna e un bambino, un altro elemento caratteristico è il soffitto caratterizzato da cassoni centrali in legno. Per quanto riguarda l’esterno sono quindi per lo più imitazioni artistiche

 

 SPIEGAZIONE DEGLI INTERNI

L’interno viene definito con l’aggettivo Civettuolo e contiene 4 dipinti e una tela appoggiata all’altare. Questo dipinto centrale presenta più simbologie rispetto agli altri 3, che raffigurano santi (erano 4 ma uno è andato distrutto). Il primo rappresenta il fondatore sulla banchina del porto di Genova con in mano il modellino della chiesa che offre alla Madonna e sullo sfondo si trova una barca che naviga nelle acque tempestose.

Gli altri sono affreschi e rappresentano rispettivamente San Benedetto, Santa Scolastica e Santa Ildegarda, che appare più rovinata a causa del tempo. Il resto della chiesa non è molto grande, presenta diverse panche ai lati. Sono anche presenti diverse altre stanze di cui noi abbiamo visitato solo una, cioè una piccola stanza che sembra un ripostiglio. nel muro dell’entrata si trova una scrittura in latino che significa: << in onore della beata vergine Maria regina della pace. Alfredo Riccardo e le sorelle Ada e Evelina Gismondi ebbero cura di fare erigere questo tempio affinchè servisse alla memoria religiosa del padre Enrico, uomo di integra operosità e onestà, come esempio ed emulazione - 29 aprile 1942>>

 

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